Uk: i conservatori dalle stelle alle stalle

Uk: i conservatori dalle stelle alle stalle

L’onda della destra europea non solo non è tracimata oltre le bianche scogliere di Dover, ma la conformazione della costa britannica l’hanno rimandata indietro lasciando che tutto il Regno Unito fosse conquistato da quella dei laburisti. Sunak, il capo dei conservatori, altro amico di Giorgia Meloni, ha fatto una brutta fine portando ai minimi storici il partito che ha difeso gli interessi delle classi agiate britanniche per oltre 14 anni di fila. Adesso, Stramer che lo ha travolto vuole riportare il paese nelle mani dei lavoratori.

La sconfitta dei Tories  ha tante madri. E tra queste c’è sicuramente il danno provocato dalla Brexit che non si è rivelato il “talismano” garantito dai conservatori. Ma certamente il motivo più importante del tracollo è quello della crescita delle disparità sociali, letteralmente esplosa dopo la vicenda Covid cui sono subito seguiti i contraccolpi del crollo dell’economia.

Nel frattempo, il partito conservatore è entrato in una profonda confusione pienamente confermata dalle lotte fratricide che hanno portato al cambio di ben cinque primi ministri nel giro di pochi anni.

Dove voleva andare un partito così scombinato a dispetto di 14 anni di governo gestito senza un minimo di autocritica che tutto, invece, invitava a fare da un pezzo?

Adesso toccherà ai Laburisti gestire un Paese che, come l’Europa, abbandonata dai Tories sulla base di una mera visione ideologica, resta sempre alla ricerca del “tempo perduto”.

Il pragmatico Stramer, che già oggi riceverà l’incarico di formare il Governo britannico, si troverà di fronte a problemi che farebbero tremare i polsi a chiunque. E tra questi resta sicuramente quello dei rapporti con l’Europa e del costo della vita letteralmente esploso a danno dei più poveri e della classe media che ha voltato le spalle ai conservatori.

CV