Sui giovani neofascisti in Parlamento non risponde il Governo … ma Fratelli d’Italia

Sui giovani neofascisti in Parlamento non risponde il Governo … ma Fratelli d’Italia

Il ministro Piantedosi non si è voluto prendere la patata bollente di rispondere ad una interrogazione presentata al Governo sui comportamenti fascistoidi dei giovani di Fratelli d’Italia.

C’ha pensato il Ministro dei Rapporti con il Parlamento, Ciriani, che, appunto è del partito di Giorgia Meloni. Quasi a dire: è roba nostra! Così, le opposizioni hanno avuto gioco facile nel dire che sembrava più di sentire un avvocato difensore piuttosto di un Ministro che risponde su fatti di rilevanza istituzionale.

E, in effetti, il discorso del Ministro Ciriani è finito solamente per essere una critica per chi ha condotto un’inchiesta giornalistica invece che entrare nel merito dei problemi sollevati dal reportage che ha avuto un’eco mondiale. In effetti, la cosa è giunta fino a Bruxelles dove ha provocato non poco imbarazzo a Giorgia Meloni. Proprio nel momento in cui pensava di portare a casa qualche risultato dopo aver per mesi e mesi mostrato all’estero la faccia moderata.

Ma il problema non è quello di come è stata realizzata l’inchiesta. Anzi, ringraziamo il cielo per il fatto che, ogni tanto, anche i giornalisti italiani fanno il loro mestiere. Così ne è venuto fuori il ritratto di cosa in Fratelli d’Italia si semina tra i giovani. Persino il famigerato grido delle Ss “Sieg Heils”.

La proiezione dell’imbarazzante documento video aveva subito registrato il silenzio di Giorgia Meloni e dei vertici di Fratelli d’Italia ed è stato attaccato dai quadri inferiori perché avrebbe violato chissà quale diritto alla privacy quando quei giovani parlavano del loro credo fascista che ha una pesante influenza sulla vita pubblica. Oltre a far venire fuori, questo lo abbiamo sentito dire ad una delle loro principali dirigenti, che ricevono pure dei fondi pubblici al riguardo. Ecco, questo è il punto che il “difensore d’ufficio” Ciriani ha negato per ben tre volte. Certamente perché la cosa non è destinata all’archivio. A questo punto, comunque, si metta d’accordo con chi parlava di elargizioni di 500 euro circa per i partecipanti a non si sa bene cosa: campi paramilitari, sventolio di cimeli d immagini del Duce, grida alla Sieg Heil?

Invece di dare le spiegazioni adeguate, ed eventualmente annunciare provvedimenti contro chi si diletta in atteggiamenti da nazifascista, il Ministro Ciriani ha provato anche a tirare in ballo il fatto che siano stati inquadrati dei minorenni cui non sarebbe stata chiesta un’autorizzazione. Peccato che, e lo abbiamo visto noi, gran parte delle persone inquadrate erano oscurate.

Dopo di che, invece di fare il Ministro della Repubblica per continuare a fare il Fratello d’Italia, il Ministro Ciriani c’ha fatto sapere che il movimento dei giovani del partito suo e di Giorgia Meloni non si è mai segnalato “per attacchi ai collettivi di sinistra né ha mai pubblicamente esibito striscioni con slogan estremisti o riferimenti al nazismo o al fascismo. Men che meno, ha mai palesato atteggiamenti di ostacolo ai giornalisti”. Verrebbe da dire che a loro piace più parlare di fascismo, dei Nar, ed altro piuttosto che scriverne su degli striscioni.

Insomma, invece di affrontare la questione dei “cattivi maestri”, certo cosa pesante da fare se si è tra quelli, si continua a fare finta di nulla. Peccato che non la pensino così molti italiani e tantissimi europei.